Una parte della mia storia...

Mi chiamo Manuel Pisanu, ho 29 anni e vivo a Catania. Sono nato dalla relazione tra due adolescenti, che ebbe breve durata e si interruppe quando ancora ero nel grembo materno. Non ho ricordi di mio padre perché, appena io venni alla luce, incapace di assumersi le sue responsabilità, scomparve e mi abbandonò definitivamente per 22 anni.

Crebbi con mia madre e la sua famiglia, che era in parte cattolica non praticante, in parte testimone di Geova. I miei nonni materni mi diedero il loro cognome e dei valori, non facendomi mancare nulla. Tuttavia, l'assenza di un padre lasciò in me un vuoto, che riempii con tante cose sbagliate e che mi segnarono, insieme ad una infanzia difficile.

In giovane età, oltre le scuole, frequentavo con amici un oratorio salesiano e partecipavo con devozione alle processioni della santa patrona. Nella mia prima adolescenza, mia madre si sposò e andò a vivere per conto suo, lasciandomi con i nonni. Una delle cose che ricordo, è che al suo matrimonio disse al fotografo che ero suo fratello, perché non voleva raccontare il suo passato, e il mio cuore si riempiva di dolore... mi sentivo rigettato e non amato.

Durante il periodo liceale, iniziai a comportarmi da ribelle: era una facciata con cui nascondevo tutta la mia fragilità e sofferenza. Trascuravo la scuola, instaurai amicizie con persone poco raccomandabili e appartenenti ad un ambiente molto pesante, che mi coinvolsero con l’inganno nei loro sporchi affari. Ciò mi portò ad avere dei problemi con la legge e a subire un processo, dal quale uscii discolpato.

Presi contatto con una persona che avrebbe dovuto farmi conoscere mio padre, ma il giorno in cui doveva accompagnarmi da lui in moto, io ebbi uno strano contrattempo e persi l'appuntamento. Poco dopo, appresi in TV che quella persona era stata assassinata in un agguato mafioso! Dio volle salvarmi la vita.

Intrapresi una vita dissoluta, fatta di discoteche, di fumo, di alcool e di uso occasionale di cocaina: era un rifugio dove investivo il mio dolore e la mia solitudine. Ricorsi persino alla cartomanzia e alla magia, che aggravarono i miei problemi portandomi a non dormire bene la notte.

Una sera, in seguito ad una dose tagliata male, finii in ospedale. Vidi i medici precipitarsi su di me e appresi che stavo lottando tra la vita e la morte, ma grazie a Dio, ancora una volta mi salvai.

Tornato a casa, cercai di condurre una vita più sana, mi iscrissi nuovamente a scuola conseguendo il diploma, ma mi ritrovai a soffrire di attacchi di panico per via della rabbia che avevo dentro. Prendevo farmaci ansiolitici e antidepressivi, finendo spesso in ospedale, e la debolezza fisica mi impedì di portare avanti il sogno che avevo sin da bambino, che era stato offuscato da quelle ombre di dolore che si erano poggiate sulla mia vita: conseguire la carriera militare, anche se per un periodo ebbi la possibilità di viverlo.

Ero entrato in depressione, passavo i miei giorni a letto, al buio e in silenzio... Volevo farla finita.

Una sera, schiacciato da un peso insostenibile, piegai le mie ginocchia, lanciando un grido disperato a quel Dio che mi rendevo conto di non conoscere ancora.

Dopo alcuni giorni, mi recai a casa della mia bisnonna che era in fin di vita a causa di un tumore. Lì incontrai un cugino che non vedevo da molti anni, il quale mi parlò di Gesù, di come lo aveva guarito dalla depressione e dei miracoli che poteva compiere anche nella mia vita.

Anche se scettico, cominciai a leggere la Bibbia e a pregare con sincerità, e mi resi conto che fino a quel momento avevo seguito una religione, non una fede.

Iniziai pian piano a fidarmi di Dio, imparai a conoscere la Sua paternità. Il Salmo 27:10 toccò il mio cuore: «Qualora tuo padre o tua madre ti abbandonino, Io non ti abbandonerò». Sentivo la Sua voce ed il Suo conforto.

Accettai di andare in una chiesa evangelica e, appena entrato, sembrava che il predicatore fosse stato messo al corrente della mia storia.
Lì il Signore toccò il mio cuore, allontanò le paure, fasciò le piaghe dei ricordi, mi guarì con la Sua presenza.

Completai gli studi, diplomandomi come ragioniere, e iniziai a lavorare come operatore fiscale.

Nel 2012 decisi di farmi battezzare. Avevo chiesto al Signore un segno di conferma e, la sera prima del battesimo, Lui mi parlò in uno splendido sogno.

Buttai tutti i farmaci e, subito dopo, io che soffrivo di attacchi di panico, mi trovai a parlare a tutti di quell'Amore che mi aveva cambiato la vita.

Iniziai a sentire il peso di perdonare mio padre, e così mi ritrovai a pregare per lui e per la possibilità di incontrarlo.

Pochi giorni dopo, su un social network, ricevetti un messaggio da parte di una bambina, che diceva di essere mia sorella (frutto di un successivo matrimonio) e di volermi presentare nostro padre, che voleva conoscermi.

Già al primo incontro, gli parlai di Gesù e piano piano assistetti al suo avvicinamento a Dio e alla sua scelta di farsi battezzare.

Oggi, nonostante mio padre continui ad essere poco presente, Dio mi ha donato la forza di volergli bene.

Col tempo, nacque in me il desiderio di appartarmi con Dio, di approfondire la Sua conoscenza e di un maggiore impegno nell'opera Sua.

Nel 2013 ebbi l'opportunità di fare un percorso di discepolato presso un Centro missionario. Durante quei mesi, il Signore modellò il mio carattere e instaurai una profonda comunione con Lui.

Una notte fui svegliato dalla Sua voce, che mi parlò fortemente con un verso: «Vi farò pescatori di uomini» (Matteo 4:19).

Dalla mia conversione, avevo sempre avvertito una grande passione per i perduti, perché io ero stato uno di loro. E dopo quella notte, Dio confermò la Sua parola mettendo sul mio cammino altri giovani che condividevano lo stesso desiderio e con i quali ho servito il Signore fino ad oggi.

Inizialmente avevo paura a svolgere questo ministero, ma Dio mi ha sempre rassicurato con Geremia 1:7: «Non dire che sei solo un ragazzo».

Ho svolto diversi lavori e ho servito a tempo pieno in più opere missionarie, fondando vari comparti evangelistici per l'aiuto di ragazze madri, senzatetto, ammalati e bisognosi di vario tipo.

Negli ultimi anni ho intrapreso dei viaggi missionari in varie regioni e nazioni (Africa, Francia, Germania, Albania, Svizzera), dove il Signore si è usato di tanti Suoi servitori per confermarmi ulteriormente la chiamata evangelistica che mi ha rivolto.

Recentemente, ho avviato il progetto "Vite Trasformate", che, tramite una fitta rete di collaboratori e ministeri di recupero, si è esteso a tutta Italia e mi porta a viaggiare regolarmente predicando il Vangelo.

Oggi servo Dio a tempo pieno e ho scritto un libro autobiografico dal titolo “Non dire che sei solo un ragazzo”, che è già in stampa e desidera essere di incoraggiamento per molti giovani.

Ho avuto esperienze straordinarie, ma non nascondo che ci sono stati anche periodi di abbattimento. Dio mi è stato vicino e con il Suo Amore mi ha sempre teso una mano.

Io ho preso il timone della mia vita, l'ho messo nelle mani di Chi mi ama e ho visto le vele di nuovo spiegate, e la tempesta calmata...

Nella mia vita ho commesso anche degli errori, che sono diventati lezioni di vita. Il più grande errore che si possa commettere è non correggersi, oppure non mettersi più in gioco per paura di sbagliare.

Tu non sei un errore, ricordalo sempre.
L'unica vera pace proviene da Dio.
Non la religiosità,
Non le tradizioni,
Non la filosofia,
Non i giudizi e i pregiudizi,
Ma la Sua Parola può cambiare la tua vita.

Spolvera la tua Bibbia, la soluzione al tuo problema sta proprio lì.
Non hai bisogno di persone che parlano al posto di Dio, ma hai bisogno di stare con Dio.
Leggi la Bibbia e vedrai il deserto fiorire in una notte.

È vero, alcuni sbagli hanno delle conseguenze dolorose, ma la cosa meravigliosa è che Dio, nella Sua misericordia, conosce il tuo cuore e valuterà la tua vita per quello che c’è dentro di te, perché sei stato perdonato per Grazia e Gesù si è donato proprio perché noi siamo esseri imperfetti.

Se il tuo peccato è grande, il Suo Amore sarà ancora più grande.

Ricordiamoci che la parola “Grazia” è un favore immeritato.

Dio ci benedica! ❤️💜